La cessione del quinto viene considerata da sempre un’ottima soluzione di finanziamento con trattenuta diretta in busta e con tassi competitivi.
Il suo vantaggio primario è infatti la possibilità di ottenere somme più alte e durate più lunghe, a tassi molto più convenienti di un tradizionale prestito personale, che, ad oggi, ha una media del 6%.
Negli ultimi anni i tassi applicati ai finanziamenti di cessione del quinto sono davvero competitivi: scesi al 4,91% per i privati, al 3,05% per i dipendenti pubblici e statali e al 3,89% per i pensionati.
Ma a cosa è dovuta questa svolta? A una serie di novità regolamentari che hanno reso la cessione del quinto più chiara e trasparente, portandola a diventare un normale prodotto del credito al consumo.
Vediamo nello specifico quali sono.
Più trasparenza e meno rischi per le banche
Il merito del successo e della normalizzazione della cessione del quinto è dovuto a una nuova disciplina giuridica, oltre che a una posizione di maggiore forza delle banche, che ha portato maggiori benefici per i clienti.
Nel dettaglio, da giugno 2020 l’assorbimento di capitale degli istituti di credito per le cessioni del quinto è sceso, come previsto per i classici prestiti personali, dal 75% al 35%, esattamente il rischio previsto nell’erogazione di un mutuo.
Questo si traduce, di conseguenza, in minor rischio per la banca e in tassi più contenuti per il cliente.
La nuova normativa ha poi portato due novità davvero interessanti. La prima è che, in caso di rinnovo della cessione, la commissione deve essere versata solo sulla variazione del montante e non sull’intero capitale.
La seconda novità riguarda invece l’estinzione anticipata del prestito, sulla quale il titolare ha diritto alla restituzione dei costi sostenuti in anticipo per la parte di finanziamento non ancora goduta.
Il risultato è che la cessione del quinto viene oggi proposta non solo dagli agenti specializzati, ma anche da gran parte degli istituti di credito, diffusione che ha portato a un inevitabile democratizzazione dei prezzi.
Cessione del quinto: quando conviene?
La risposta a questa domanda è nella condizione essenziale che caratterizza questa formula di finanziamento: la cessione del quinto è la soluzione ideale per chiunque, anche per chi, in passato, sia stato segnalato alla Centrale dei Rischi.
La durata di una cessione del quinto arriva infatti fino a un massimo di 10 anni e può riguardare, in caso di tempi più lunghi, anche somme piuttosto alte, che dipenderanno sempre dall’ammontare dello stipendio, considerato che ogni rata non potrà superare 1/5 di questo.
Cessione del quinto: quali sono i costi?
Le procedure per ottenere un finanziamento con cessione del quinto sono diverse rispetto a quelle previste per il prestito tradizionale.
Se, infatti, per richiedere un prestito personale basta avere un’entrata fissa e una buona storia creditizia, per la cessione del quinto è necessario tenere conto di un unico, determinante fattore: essere assunti a tempo indeterminato.
La cessione del quinto, a differenza del prestito personale per cui è facoltativa, richiede che si sottoscriva una doppia assicurazione, rischio impiego e rischio vita, che è compresa nel costo del finanziamento e non si deve pagare a parte. Questa assicurazione protegge il cliente nel caso fortuito in cui si dovesse presentare un evento che porti alla perdita del lavoro o in caso di morte per gli eredi.
Comunque sia, per avere una visione chiara e completa delle procedure e dei passaggi necessari per ottenere una cessione del quinto in modo semplice e veloce, la mossa migliore è quella di rivolgersi a un mediatore creditizio.
Si tratta di una figura ricercata e professionale, che funge da intermediario fra il cliente, ovvero colui che richiede il prestito, e l’istituto di credito, quindi la banca o la società finanziaria.
Il ruolo del mediatore creditizio è quello di analizzare nel dettaglio le offerte sul mercato, così da selezionare quelle più consone alle necessità e alle richieste del cliente.
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