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Cessione del quinto o prestito tradizionale: quale conviene di più?

cessione del quinto o prestito tradizionale

L’acquisto di una casa, il cambio di un’auto, una spesa imprevista o un progetto da realizzare: sono diversi i motivi per cui, spesso, si decide di richiedere un prestito.

Magari non si dispone della somma necessaria, oppure non si intende mettere mano ai propri risparmi.

In ogni caso, quel che è certo e uguale per tutti è che per riuscire ad accedere al credito bisogna possedere determinati requisiti, che garantiscano all’istituto di credito l’affidabilità e la solvibilità di chi richiede il prestito.

Parlando di un prestito personale classico, di base è sufficiente avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni e un’affidabilità creditizia.

Non bisogna, quindi, avere alle spalle segnalazioni alla Centrale dei Rischi come cattivi pagatori.

Occorre, inoltre, essere in possesso di una busta paga o di un reddito certo, anche se proveniente da un’attività autonoma o da una partita Iva, piuttosto che da un impiego con contratto a tempo determinato.

Cosa che non vale per la cessione del quinto, che richiede invece, con obbligo tassativo, un impiego a tempo indeterminato o una pensione.

In sintesi, le categorie ammesse sono 3: 

  1. lavoratori dipendenti di aziende private;
  2. lavoratori dipendenti pubblici, parapubblici o statali;
  3. pensionati.

Da qui, il vantaggio primario di un prestito con cessione del quinto: la sua accessibilità anche a chi ha avuto in passato problemi con il pagamento delle rate e che rischierebbe quindi di non riuscire a ottenere un normale prestito personale.

Esistono però altre differenze tra il prestito tradizionale e quello con cessione del quinto dello stipendio.

Esaminiamole qui di seguito.

Differenze tra prestito tradizionale e cessione del quinto: somme e durata

Sebbene esistano varie eccezioni, di norma gli istituti di credito concedono prestiti per periodi che vanno non oltre gli 84 mesi, finanziando somme fino a un massimo di 50.000 euro.

Differenti sono invece le condizioni previste per il prestito con cessione del quinto, perché al centro non ci sono le garanzie, date comunque come assodate, ma lo stipendio del soggetto richiedente e la sua posizione lavorativa.

Il primo fattore è di vitale importanza, perché determina la rata massima sostenibile, mentre il secondo è determinante per offrire una garanzia adeguata e per ottenere condizioni più vantaggiose.

Certo è che la rata della cessione del quinto dello stipendio o della pensione non può essere in alcun modo superiore a un quinto del netto calcolato.

Da qui, come si può capire, il nome del prestito, che fa riferimento proprio all’entità della rata ottenibile.

Al momento di richiedere un prestito con cessione del quinto, non bisogna partire dalla somma di cui si necessita, ma, piuttosto, dalla rata che si è in grado di sostenere.

Ad esempio, un impiegato di un’azienda solida con molti anni di anzianità lavorativa potrà di certo ottenere una somma elevata, sempre proporzionata al suo stipendio, ma per una durata fino a 10 anni.

Prestito differente, garanzie differenti

L’istituto finanziario che concede un prestito semplice richiede a garanzia del rimborso la firma di un co-obbligato o di un fideiussore che assicuri la riuscita dell’operazione.

E questa è la situazione classica per chi si ritrova in una posizione a rischio, perché ad esempio non ha sufficiente anzianità o perché richiede una somma molto elevata.

Situazione che non si presenta con la cessione del quinto, dove a garantire per il richiedente c’è non solo il datore di lavoro, ovvero colui che provvede a rimborsare le rate mensili sottraendole dallo stipendio del dipendente, ma anche il TFR maturato negli anni.

L’istituto di credito può attingere al TRF nel caso in cui, un giorno, il titolare del prestito non fosse più in grado di adempiere al suo debito.

Il rischio per la banca si riduce ancora di più se dall’altra parte c’è un dipendente pubblico.

In questo caso, infatti, la garanzia dell’azienda si fa più solida, tanto da non richiedere alcuna anzianità lavorativa come condizione necessaria per avviare l’istruttoria del prestito.

Allo stesso modo, la posizione di un pensionato può beneficiare di diversi vantaggi rispetto a quella di un dipendente privato, poiché sarà proprio l’Inps o l’ente pensionistico preposto al versamento della rata a fare da garante.

Cessione del quinto: i documenti necessari

Se di piccola entità, un prestito classico si può ottenere anche in 24 ore dalla sua approvazione.

Quello che occorre per stringere i tempi è fornire i documenti necessari a verificare la presenza di un reddito certo e di un buon trascorso creditizio.

Non è così per la cessione del quinto, che, nonostante sia stata resa molto più agile e veloce, presenta invece un’istruttoria più complessa.

Nello specifico, occorre presentare:

  • il certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro, che contiene le informazioni relative all’assunzione o, se pensionati, la dichiarazione della quota cedibile rilasciata dall’istituto di previdenza competente;
  • la notifica del contratto di cessione del quinto, per informare l’amministrazione dell’azienda della richiesta di cessione tramite pec;
  • l’atto di benestare, che stabilisce la veridicità dei dati rispetto a quanto riportato nel contratto e indica la data di inizio dell’addebito della rata del prestito.

Inoltre, il datore di lavoro dovrà fornire informazioni sul TFR maturato dal dipendente, così come dovrà consegnare una certificazione che attesti “lo stato di salute” dell’azienda, così da scongiurare ogni rischio per la posizione lavorativa del dipendente.

Sono tante informazioni da incamerare, peraltro molto delicate.

A prescindere dalla forma di finanziamento a cui si intende ricorrere, quindi, la soluzione migliore perché l’operazione vada a buon fine è quella di chiedere il supporto di un mediatore creditizio.

Le società di mediazione creditizia svolgono il ruolo di intermediario tra il cliente alla ricerca di un prestito, quindi il richiedente, con l’istituto che finanzierà l’operazione, individuando subito la strada più efficace e impegnandosi per la buona riuscita della pratica di finanziamento.

Affidandosi a un mediatore creditizio come FinanziareBene, l’accesso al credito diventa molto più semplice e veloce.

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